30 gennaio 2025. Dopo la recita dell’ora media in Basilica, si è tenuto nel refettorio monastico, un momento conviviale in onore del nuovo Abate di Kremsmünster Bernhard A. Eckerstorfer, nostro ex Rettore Magnifico.
Al pranzo voluto dal Gran Cancelliere, l’Abate Primate Jeremias Schröder O.S.B. e organizzato dal Priore del Collegio P. Brendan Coffey, O.S.B., hanno partecipato il Pro-Rettore, Prof. Laurentius Eschlböck, O.S.B., le altre Autorità Accademiche, un gran numero di Docenti, Studenti, residenti, ambasciatori, giornalisti internazionali, Abati della Confederazione Benedettina e membri della Curia Romana, tra i quali dal Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Prefetto S. Em. il Card. Arthur Roche, il Segretario S. Ecc. Mons. Vittorio Francesco Viola, e il Sottosegretario S. Ecc. Mons. Aurelio García Macías. Nel suo discorso il Gran Cancelliere si è congratulato col nuovo Abate ringraziandolo per tutto il lavoro svolto con grande passione, creatività e dedizione in favore dell’Ateneo ed ha voluto omaggiarlo con la consegna della Medaglia di Sant’Anselmo. Al termine del momento conviviale il nuovo Abate Bernhard ha preso la parola con un breve e toccante discorso. Ha ricordato gli inizi del suo mandato da Rettore nel gennaio 2020 e quando due mesi dopo si è dovuto affrontare il terribile momento della pandemia. Ricordando quell’inizio ha voluto riproporre proprio ciò che fu il cuore del suo discorso iniziale:
“In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas. Unità nelle cose necessarie: È stato il mio Leitmotiv che ho cercato di realizzare in ogni ambito dell’Ateneo al livello amministrativo, accademico, ma anche personale.Libertà nelle cose dubbie: ho capito in questi 5 anni come il pensiero sia collegato con la vita e come questa dinamica diventi libertà. Stamattina ho riscontrato ancora una volta, durante esami del mio corso, questo proprium dello stile anselmiano. Una Lebensform, forma di vita, ha bisogno di una Denkform, una forma di pensiero corrispondente. Carità in tutte le cose. Tanti mi hanno fatto i loro auguri. Alcuni Abati mi hanno sottolineato il fatto che per un Abate ciò che conta alla fine sia la carità in qualsiasi ambito. Questo vale anche per Sant’Anselmo”.
Al termine l’Abate Eckerstorfer ha ringraziato, non senza commozione, i presenti e in modo particolare tutti coloro con cui ha collaborato in questi anni a vario titolo, tra i quali con un accento speciale ha voluto annoverare i dipendenti e i docenti di Sant’Anselmo, senza dimenticare gli studenti che con la loro provenienza da tutte le parti del mondo hanno arricchito enormemente la sua esperienza accademica, monastica e soprattutto umana.