È uscito il volume di Silvia Angelaccio «"Poenitentia laboriosus quidam baptismus". Da una definizione tridentina del sacramento della penitenza alla riscoperta della pena temporale come lavoro/sofferenza» (Studia Anselmiana 186).

Con questo testo viene pubblicata la tesi dottorale di Silvia Angelaccio (ST.D) vincitrice del Premio Sant'Anselmo 2021.


Breve descrizione: Il sacramento della penitenza ha lo scopo di riabilitare il cristiano all’esercizio del proprio battesimo nella comunione eucaristica, riconducendolo nuovamente alla pace con Dio e con la Chiesa dopo la rottura operata dal peccato grave. Negli ultimi decenni si è passati da un sacramento della penitenza percepito solo come sofferenza e sacrificio, ad una penitenza nella quale – essendo rapportata al perdono misericordioso di Dio – può esserci soltanto la gioia. Il valore della laboriosità  propria del sacramento della penitenza chiede pertanto di essere pienamente recuperato, sia a livello teologico che pratico: gli atti del penitente, il “fare penitenza” in primis, non sono sufficientemente armonizzati nella nuova ecclesiologia di comunione inaugurata dal Vaticano II. Diventa perciò necessario il recupero di quell’elemento di operosità utile sia per riacquistare la dimensione del fare penitenza, sia per riarmonizzare gli atti del penitente con la parola assolutoria, per una retta comprensione e celebrazione del sacramento della riconciliazione-penitenza.